Piazza Pietrasanta è uno dei luoghi più antichi della città di Napoli. Nel suo perimetro di quasi cento metri quadrati trovano spazio quattro tra i più antichi e importanti monumenti dell’antica città di Napoli: la cappella Pontano, la cappella del Cappuccio, la Chiesa di Santa Maria Maggiore ed il Campanile omonimo. La piazza, situata ai margini del centro storico, deve il suo nome all’antichissimo campanile che sorge immediatamente accanto alla Cappella del Santissimo Salvatore (o del cappuccio), alla Cappella Pontano e alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Piazza Pietrasanta è a tutti gli effetti da considerarsi la porta dei Decumani. La porta decumano Maggiore in particolare. Piazzetta Pietrasanta infatti, con il celebre campanile e la cappella Pontano, sorge all’estremità occidentale del Decumano Maggiore della città di Napoli. La piazza, dunque, puo’ e deve essere considerata il vero ingresso ai decumani, ovvero l’ accesso privilegiato al centro storico e punto di snodo tra i tre Decumani. Le strade che incrociano la piazza, infatti, seguendo l’antico tracciato della città greco- romana, permettono di muoversi facilmente e rapidamente tra le arterie principali del centro storico napoletano.
La Basilica di Santa Maria Maggiore della La Pietrasanta fu eretta al posto del tempio, dal Vescovo Pomponio. Attualmente la Chiesa è il frutto del progetto di rifacimento ad opera di Cosimo Fanzago, che concepì un nuovo organismo barocco. Particolarmente prezioso è il pavimento della Chiesa a attribuibile a Giuseppe Massa (1764).
La Cappella Pontano fu eretta nel 1492 per volontà di Giovanni Pontano, celebre umanista, che intese costruire un tempio funerario in onore e ricordo della moglie Adriana Sassone e dei defunti di famiglia. Per l’impianto architettonico si fa, tra glia altri, il nome di frà Giocondo da Verona. Sul portale una dedica a Maria e a San Giovanni Evangelista, accompagnata dagli stemmi della nobile famiglia Pontano. L’edificio si presenta come nuda aula rettangolare con volta a botte. Alle pareti iscrizioni antiche ed epigrafi, originariamente collocate sul pavimento e qui spostate durante il restauro settecentesco di Giacomo Martorelli. L’edificio è caratterizzato da un pavimento riccamente decorato e maiolicato di produzione napoletana, lavorato con tocchetti diversi formanti degli esagoni, con motivi vegetali, animali, geometrici. La cappella del Salvatore, sede della Arciconfraternita, si appoggia alla facciata della Pietrasanta ed è anche detta Cappella del Cappuccio.
Il campanile della Pietrasanta prende il nome dalla vicina chiesa di S. Maria Maggiore (altrimenti detta, appunto, della Pietrasanta), e , insieme a questa, fu edificata sopra i resti del tempio romano di Diana (ruderi che si possono ancora in parte ammirare alla base del campanile, oltre che in alcuni punti della chiesa). La sua costruzione, tutta in laterizi e materiali di spoglio, risale ai secc. XI – XIII. Oltre ad alcuni pregevoli fregi marmorei (tuttora presenti), vi si potevano ammirare, nei finestrini, delle sculture di teste di porco, poste a ricordo della leggenda secondo cui, all’incirca nel 500 d.C., il diavolo si aggirava per queste vie in forma di maiale e fu messo in fuga da S. Pomponio, che, in quella circostanza, fece edificare la vicina chiesa di S. Maria Maggiore.
Scoperta solo da poco è la tavola dell’antico gioco romano “ludus latrunculorum” che si trova nella parte inferiore del campanile.
La leggenda del grifo
Il Grifo, noto fin dall’antichità, è un animale fantastico, mezzo leone e mezzo aquila dotato, secondo le credenze, di forza e potenza sovrannaturali, ed annoverato fra gli animali della mitologia classica.
Il grifone ha caratteristiche molto precise e delineate: è formato dal corpo, dalle zampe posteriori e dalla coda di un leone, combinate con la testa e con gli artigli di un’aquila, e con quest’ultimi che fungono da zampe anteriori.
L’animale rappresenta il simbolo conflittuale delle due nature: umana e divina.